Enel bocciata. I motivi? Calo del pil e dei consumi elettrici

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Enel deve fare i conti con una serie infinita di report negativi. Il titolo, inevitabilmente, crolla a Piazza Affari. Dopo gli oltre 5 punti percentuali persi giovedì, anche nella giornata di ieri le azioni dell’ex monopolista elettrico hanno perso terreno.
La fuga dal titolo è stata causata dalla bocciatura da parte delle banche d’affari i cui analisti, tutto a un tratto, hanno scoperto che Enel – così come tutte le utility i cui margini sono molto sbilanciati sulla produzione e vendita di elettricità – hanno molto sofferto per il crollo del Pil nella secobnda parte del 2011. E che continuertanno a soffrire per tutto il 2011, viste le previsioni.
Sono almeno quattro le banche d’affari che nelle ultime ore hanno rivisto al ribasso i loro giudizi. Ha cominciato JpMorgan e hanno proseguito Ubs, Equita e anche Kepler. JpMorgan, in particolare, ha abbassato il target price da 5 a 4,5 euro, sebbene ora in Borsa ne valga circa 3.
Una presa di posizione ufficiale è arrivato anche da Enel, che ha così spiegato il ribasso dei titoli: “E’ stato Influenzato dai report delle case d’affari allarmate dall’andamento macroeconomico del settore. Al recente forte ingresso di nuova capacità fotovoltaica si sono aggiunti i dati sulla flessione nei consumi nel mese di gennaio annunciati da Terna”.
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