L’Irlanda vota a favore dell’Unione Fiscale: boccata d’ossigeno per l’Ue

Pubblicato da: MatteoT - il: 02-06-2012 15:40

‘Non c’è due senza il tre’ e ‘l’eccezione che conferma la regola’; sono questi due i proverbi che potremmo utilizzare per descrivere quanto avvenuto in Irlanda dove, dopo il rifiuto del 2001 e del 2008, i cittadini hanno espresso parere favorevole all’Unione Fiscale.

L’Irlanda è l’unico paese dell’eurozona a decidere, tramite una consultazione popolare invece che tramite un voto parlamentare di ratifica, il destino del fiscal compact; l’ansia, alla vigilia, era che si potesse realizzare il terzo no consecutivo.

Ma ciò non è avvenuto: l’accordo è stato approvato con il 60 per cento dei sì; nettamente di più di quanto avevano annunciato i sondaggi alla vigilia, che pronosticavano un passaggio del provvedimento, ma con uno scarto ben più ridotto. Significa che praticamente tutti gli indecisi hanno optato per un voto favorevole al patto.

Il terzo no al referendum sull’Unione fiscale non avrebbe comunque bloccato questo atto; e ciò perchè per la sua approvazione è sufficiente l’approvazione di 12 su 17 Paesi dell’euro; tuttavia il rifiuto dei cittadini irlandesi avrebbe generato ulteriore incertezza ed instabilità nel Vecchio Continente.

Non solo però: anche l’Irlanda si sarebbe preclusa la possibilità di accedere ai fondi di emergenza dell’Unione Europea nel 2013; data nella quale scadranno le misure da 85 miliardi di euro varata per salvarla dalla bancarotta.

Ed è stato questo l’argomento vincente del vasto fronte del sì, che comprendeva sia il governo che il maggiore partito d’opposizione: il patto va approvato, ha ripetuto per tutta la campagna elettorale il primo ministro Enda Kenny, “se non vogliamo fare la fine della Grecia”.

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