Trading con opzioni o con azioni: ecco dove c’è il vantaggio
Perchè fare trading investendo in opzioni e non in azioni?
La domanda sembra banale, ma la risposta sicuramente non lo è, anzi racchiude una verità che poi trova riscontro sul campo. Infatti, investire in azioni, anche se ha un fascino sicuramente molto alto, e può regalare dei guadagni che possono toccare cifre molto importanti; nasconde anche tantissimi pericoli e rischi altissimi. Questo perchè il titolo può avere oscillazioni importanti, e quindi aumentare il proprio valore oppure diminuirlo; e tutto questo in pochissimo tempo, con il risultato che anche il miglior trader può subire delle perdite non indifferenti. E’ giusto sottolineare che anche chi investe in opzioni, può avere una perdita, come chi investe in azioni. La differenza, però, sta nel fatto che i primi posso avere una perdita massima che può arrivare al limite a quello che è il premio pagato; mentre per i secondi la perdita può essere relativa all’intero valore delle azioni stesse.
Un esempio pratico del confronto tra azioni e opzioni
Facciamo un esempio pratico, per capire meglio e confrontiamo le azioni con le opzioni sul campo. Poniamo il caso di acquistare azioni di un istituto di credito. Queste azioni attualmente non sono quotatissime e hanno avuto un calo molto importante, passando dai 5 euro del 2009, agli attuali 1 euro del 2013. Guardando un pò le notizie intorno a questa banca, di un possibili riassetto, con un cambio al vertice, ed un risanamento generale; oltre al fatto che è fisiologica una risalita dopo la caduta a picco, supponiamo che nei mesi successivi l’azione di apprezzerà. Come da previsione, dopo qualche mese il titolo inizia a salire, raggiungendo quota 2 euro. Dunque, in poco tempo è riuscito a raddoppiare il suo valore; e quindi se avessimo acquistato il titolo quando era ad 1 euro; adesso in meno di due mesi avremmo raddoppiato il denaro investito, realizzando un guadagno.
Valutiamo numericamente le differenze
Facciamo due conti e ci accorgiamo subito che se avessimo veramente acquistato 1000 azioni ad 1 euro l’una, allora l’investimento sarebbe stato di 1000 euro; e contestualmente avremmo anche acquistato 10 opzioni Call con strike price at the money sempre di 1 euro, al prezzo però di 0,06, moltiplicato per 100. Il totale sarebbe stato un investimento pari a 60 euro, derivante da 100 x 0,06 x 10. Andando a valutare i due investimenti, possiamo dire che, alla luce del nuovo valore dell’azione che è pari a 2 euro, rivendendola in questo momento, il ricavo sarebbe di 2000 euro, che sono scaturite da questa operazione: 1000 azioni per 2 euro che è il nuovo valore. Il profitto si calcola andando a sottrarre l’investimento iniziale al ricavo, quindi 2000 meno 1000 è pari a 1000 euro. Il ritorno di capitale investito, ovvero il Roi, è pari al 100%, e quindi un risultato veramente molto importante. Dunque, il Roi, come abbiamo appena detto, è il ritorno di capitale investito. Questo si calcola dividendo quello che è l’utile per il capitale investito inizialmente.
Come si calcola il prezzo dell’opzione
Andiamo ora a calcolare quello che è il prezzo dell’opzione. Evitando di tener conto della volatilità, che andrebbe ad aumentare il prezzo, la nostra opzione vale quindi: 2 euro – 0,06 – 1 euro, e quindi è uguale a 0,94 centesimi. Andiamo a calcolare quello che è il ricavo totale, rivendendo le opzioni. Questo risulterebbe pari a 0,94 x 100 x 10, uguale a 940 euro. Il profitto, quindi, è 940 euro – 60 euro, uguale a 880 euro; mentre il Roi è del 1.460%. Andando a mettere le due cose a confronto, possimo dire che investendo in azioni, si è ricavato un profitto ottimo, pari a 1000 euro, ma l’investimento è stato comunque importante, anche questo di 1000 euro. Mentre l’investimento in opzioni, pur avendo portato un profitto leggermente minore, solo si fa per dire 880 euro; a fronte però di un rischio di sole 60 euro. Facendo una proporzione, possiamo dire che il primo investimento ha portato un ritorno del 100%; ma il secondo, quello in opzioni, ha avuto un ritorno di ben 14 volte tanto.
Il rischio
Dopo aver analizzato tutti i fattori, non possiamo non prendere in considerazione quello di rischio, che è sicuramente uno dei più importanti. Questo va visto soprattutto nelle azioni, che prima abbiamo portato come esempio in una situazione favorevole, dove guadagnavano rispetto al prezzo di acquisto. Ora prendiamo in considerazione l’ipotesi opposta, ovvero che ci sia una deprezzamento. Poniamo il caso che l’azione scesa e raggiunga quota 0,50 centesimi. Possiamo subito dire che l’investimento avrebbe prodotto una perdita pari a 500 euro, rispetto alla somma di 1000 euro che è stata investita in partenza. Se invece prendiamo in considerazione l’investimento in opzioni, questo avrebbe sicuramente portato una perdita minore. Infatti, in presenza di un abbassamento del prezzo del sottostante, l’opzione si sarebbe deprezzata quasi del tutto, raggiungendo un valore che è vicinissimo allo zero; ma quello che sarebbe andato perso è solo la somma di 60 euro, che poi è il premio pagato.
I vantaggi di investire in opzioni
Sintetizziamo quello che abbiamo detto, andando a vedere in modo schematizzato, quali sono i vantaggi nell’investire in azioni.
– In primis il rischio ridotto, che si limita alla perdita di quello che è il premio, rispetto invece a quello che potrebbe essere il prodotto nel caso di investimento positivo.
– L’effetto della leva, che consente di poter beneficiare di grosse somme di denaro, ma investendo piccoli capitali.
– I profitti a disposizione, potenzialmente, possono essere illimitati.
– Non si ha bisogno di possedere delle somme esorbitanti per poter iniziare ad investire sul mercato.
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