Come identificare il trend di un sottostante

Pubblicato da: Trader - il: 04-12-2015 9:28 Aggiornato il: 04-12-2015 10:33

La fase in cui si trova il mercato è l’elemento che determina la modalità di fare trading, per questo risulta fondamentale comprendere il trend sottostante. Conoscere le tendenze in atto nel mercato permette di realizzare cosa sia possibile fare e cosa no in una maniera oggettiva. Infatti fare trading senza conoscere il trend attuale nell’andamento dei prezzi dell’asset scelto, sarebbe come navigare in mare aperto senza conoscere nulla in merito alle correnti marine. Questo per rendere subito chiaro un importante concetto, che i trader americani riassumono in: “the trend is your friend”. Ovvero “il trend è tuo amico”. Ed hanno pienamente ragione. Provate solamente ad immaginare cosa succederebbe a fare trading contro il trend attualmente in corso. I risultati? Disastrosi.

Fare trading contro il trend in corso, significherebbe mettere a sicuro repentaglio il vostro capitale. Sarebbe come provare a navigare contro corrente: non andrete da nessuna parte, anzi, la corrente vi porterà solamente indietro. Nel caso del trading online, fare trading contro il trend in corso significa perdere il vostro denaro. Nel mondo della finanza, specialmente del trading online, comportarsi come “la pecora nera”, quindi in maniera opposta a quella di tutti gli altri, non vi porta da nessuna parte. Risulta infatti importantissimo identificare il trend in corso prima di aprire posizioni nel mercato stesso, per evitare perdite inutili.

In questo articolo andremo proprio a chiarire come sia possibile identificare il trend in corso su un grafico di un asset, come riconoscerlo e quali sono i differenti tipi di trend. Non solo, daremo un’occhiata anche ai trend a breve termine, i trend a medio termine ed i trend a lungo termine.

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Identificare il trend in corso: tipi di trend

Riconoscere un trend sul mercato non è un compito difficile. Di solito basta dare un’occhiata ad un grafico per comprendere quale sia il trend principale. Per capire il tipo di trend che ci si trova davanti, basta vedere l’andamento dei prezzi in un qualsiasi grafico finanziario. Ovviamente molto dipende dal grafico finanziario che userete: vi consigliamo di leggere il nostro articolo riguardante i grafici di trading online, dove spieghiamo dettagliatamente come leggere ed interpretare i più importanti grafici utilizzati nel trading online.

Vi sono tre differenti tipi di trend, che rappresentano tre differenti condizioni di mercato. A seconda del trend che è in corso, un trader agisce ovviamente in maniera differente.

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Trend Rialzista

Cosa possono fare i prezzi di un qualsiasi asset (titoli azionari, coppie valute del forex, indici azionari, materie prime) nel corso del tempo? Semplice, aumentare di prezzo o diminuire di prezzo. Ogni asset ha infatti un prezzo a cui viene comprato e venduto. Un prezzo in pratica a cui viene scambiato. Tale prezzo è soggetto alla richiesta di tale asset da parte degli investitori e trader. Più alta è la richiesta di comprare un asset, maggiore sarà la velocità di aumento del prezzo per tale asset. Qui sotto trovate l’esempio di un trend rialzista.

trend-rialzista-esempio

Come potete vedere dall’immagine, un trend rialzista è composta da minimi e massimi sempre superiori nel corso del tempo. Un minimo è il valore minimo raggiunto dai prezzi, mentre un massimo è il valore massimo raggiunto dai prezzi. Su un grafico un trend rialzista risulta composto da differenti minimi e massimi, che aumentano sempre nel corso del tempo. Un trend rialzista, così come ogni altro tipo di trend, può essere racchiuso tra due linee che prendono il nome di “trend line”. Queste due linee delimitano l’andamento di un trend rialzista e vengono disegnate su un grafico basandosi su i minimi e massimo compiuti dal trend rialzista che si vuole analizzare.

Non bisogna però essere troppo fiscali quando si disegnano le trend line: spesso è possibile che un trend fuoriesca dalle trend line che lo contengono, specie nelle giornate di trading ad alta volatilità (come in caso di notizie finanziarie o economiche alquanto importanti e positive che possono influenzare i mercati finanziari). Anche se normalmente un trend tende a muoversi entro queste due trend line, che diventano supporto e resistenza per il trend stesso.

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Trend Ribassista

Come abbiamo già detto, i prezzi di un qualsiasi tipo di asset possono fare solamente due cose nel tempo: salire di prezzo oppure diminuire di prezzo. Nel secondo caso si tratta quindi un trend ribassista. Potete vedere nell’immagine qui sotto un esempio di un trend ribassista in un grafico finanziario.

trend-ribassista-esempio

Al contrario di un trend rialzista, in un trend ribassista i prezzi diminuiscono nel corso del tempo e quindi un trend ribassista risulta essere composto da minimi e massimi sempre minori nel corso del tempo. Anche nel caso del trend ribassista, si utilizzano le trend line per individuare il corso del trend. Come già detto, non bisogna essere troppo fiscali nel disegnare le trend line poiché è normale che a volte il trend fuoriesca da tali linee (specie in caso di importanti notizie finanziarie negative).

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Trend Laterale

E’ vero che i prezzi possono aumentare o diminuire, dando origine quindi ad un trend rialzista o un trend ribassista. Ma bisogna prendere in considerazione anche il terzo, ed ultimo, tipo di trend. Questo tipo di trend viene anche chiamato “fase laterale”, poiché i prezzi si muovono lateralmente sul grafico. Un’immagina vale più di mille parole: date un’occhiata ad un esempio di trend laterale qua sotto.

trend-laterale-esempio

Come vedete in questo caso le due trend line racchiudono il trend corrente in una sorta di range, in una sorta di intervallo in cui i prezzi si muovono. I prezzi si muovono dal basso verso l’alto e viceversa, quasi “rimbalzando” tra le due trend line che racchiudono il trend. Fasi di mercato laterali accadono spesso nel corso del tempo, specialmente nelle fasi di bassa volatilità.

Fare trading in un mercato laterale può risultare essere molto profittevole: infatti i prezzi si muovono in un certo range di prezzi. Ciò significa che se il prezzo raggiunge la trend line superiore, è destinato molto probabilmente a “rimbalzarci” contro e poi tornare verso la trend line inferiore. Stessa cosa nel caso opposto: dalla trend line inferiore i prezzi passano a quella superiore. Tutte queste sono ottimi situazioni per fare trading, aprendo posizioni long e short perché risulta più facile prevedere l’andamento dei prezzi di un asset in fase laterale.

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Trend e timeframe

Un’altra componente importante del trend è il timeframe del trend stesso. Infatti, come abbiamo visto, vi sono tre differenti tipi di trend che si possono riscontrare nell’andamento dei prezzi di un asset. Ma è bene sapere che vi sono trend e trend, alcuni dei quali risultano essere più “forti” e altri più “deboli”. Ma cosa significa esattamente? Semplice: un trend forte, significa che durerà più a lungo rispetto ad un trend debole. Quindi è più semplice da individuare e da seguire. Così come da sfruttare per fare trading seguendo il trend stesso.

Di solito in ogni grafico vi è un trend primario ed un trend secondario, ma possono esserci anche trend terziari. Tutto dipende dal time-frame preso in considerazione. Per esempio il trend primario del grafico può essere un trend rialzista. Ma come sapete, un trend rialzista è composta da massimi e minimi sempre maggiori. Ciò significa che dopo un massimo in un trend rialzista, deve esserci un minimo: quindi deve essere una fase ribassista, un trend ribassista, che porterà al minimo (superiore rispetto al minimo precedente). Questa fase ribassista può essere considerata un trend secondario. La differenza tra trend primario e trend secondario è il time-frame preso in considerazione: il trend primario di solito è quello con time-frame maggiore. Ciò significa che il trend primario per l’anno di trading in corso può essere rialzista, ma un trend mensile secondario può essere ribassista.

E’ importante quindi leggere un grafico con differenti time-frame a seconda del vostro stile di trading. Se siete trader a lungo termine, potete utilizzare time-frame di un mese o una settimana per avere un’idea del trend primario in corso nell’andamento dei prezzi. Se siete un trader a breve termine, dovrete utilizzare grafici con time-frame molto più rapidi, come quelli a 1h, 15 minuti o al massimo 1 giorno. E’ sempre consigliabile individuare il trend utile per il proprio stile di trading, per poi allargare o diminuire la propria visione per cercare gli altri trend secondari.

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Trend “Secolare”

Un trend di questo tipo è un trend a lungo termine molto particolare. Un trend infatti per poter essere classificato come trend secolare deve durare un minimo di 10 – 30 anni.Un trend secolare contiene al suo interno tantissimi trend primari. Di solito un trend secolare può essere utilizzato per trading a lungo termine con somme importanti da investire, dato che un trend del genere risulta essere molto forte nel corso del tempo. Ma per ottenere dei profitti bisogna operare sul lungo termine, perciò utilizzando somme importanti per avere profitti all’altezza.

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Utilizzare l’analisi tecnica per identificare il trend

È possibile disporre di 3 strumenti efficaci per comprendere se il mercato sottende una tendenza chiara, ed è attraverso medie mobili e oscillatori che è possibile valutare in modo oggettivo quando si è in fase di trend o in fase laterale. E’ sempre consigliato utilizzare gli strumenti dell’analisi tecnica per testare i trend trovati su un grafico e assicurarsi della loro durata.

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Media Mobile Semplice

Visualizzare sul grafico una media mobile semplice a 200 periodi offre l’opportunità di stabilire in modo oggettivo se il mercato è in fase rialzista o a ribasso: se il prezzo è superiore alla media a 200 allora il trend è positivo, se sotto allora il trend è negativo. È un indicatore molto utilizzato dalla stragrande maggior parte dei trader ed investitori. Basta scegliere il periodo preso in considerazione che può essere 20 o 50 periodi per il trading a breve termine, oppure 100 o 200 periodi per il trading a medio e lungo termine.

media-mobile-trend-rialzista

Ciò che conferma il trend dell’asset è la distanza che si registra tra il prezzo e la media di riferimento, più è grande la distanza più il titolo è in trend. Da questo è possibile leggere un segnale importante in quanto è sconsigliabile entrare in posizione se l’asset è molto vicino alla media. Lo stesso procedimento di analisi vale anche per le medie mobili semplici a 50 periodi e in questo caso si evidenzia ovviamente un trend più breve rispetto a quello della media a 200.

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Analisi di 3 Medie Mobili

Questo metodo prevede l’utilizzo di tre medie mobili a 20, 40 e 50 periodi, ed è la loro correlazione a evidenziare il trend dell’asset nel mercato di riferimento.

Quando si registra un prezzo superiore alla media a 20, una media a 20 superiore alla media a 40, e quest’ultima superiore alla media a 50 si evidenzia il trend al rialzo. Il contrario si registra per un trend al ribasso, ovvero un prezzo inferiore alla media a 20, che risulta inferiore alla media a 40 e quest’ultima inferiore alla media a 50.

Quando le medie non seguono un ordine crescente o decrescente allora in mercato è in fase laterale, e risulta opportuno non prendere posizione, al contrario quando le medie seguono un ordine allora il trend è ben definito e le operazioni sono attuabili con una maggior probabilità di successo.

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Oscillatore RSI

Il Relative Strenght Index è un oscillatore abile nel rilevare trend a breve termine e le regole che permettono di evidenziare l’andamento prevede una correlazione con il trend: un andamento rialzista registra un RSI maggiore ai 60, mentre se sotto i 40 si tratta di una tendenza del mercato al ribasso, ed ovviamente è proprio un RSI compreso tra 40 a 60 a decifrare il mercato come in fase laterale. Il punto interessante per l’utilizzo dell’RSI è che risulta un ottimo riferimento per decidere quando entrare in posizione ed avviene quando questo indicatore rimbalza sul valore di riferimento per la determinazione del trend.

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Ritracciamenti ed Inversioni di trend

Per distinguere ritracciamenti da vere inversioni di trend è utile osservare alcuni fattori sulla base dei quali classificare i due diversi movimenti di prezzo. Un ritracciamento è un andamento dei prezzi nella direzione opposta alla tendenza registrata in precedenza. Questo andamento è destinato a durare poco tempo, perché poi i prezzi tornano a seguire il trend primario presente nel grafico.

inversione-trend

Esempio di inversione di un trend ribassista a trend rialzista: l’andamento dei prezzi rompe la trend line che agisce da resistenza e fuoriesce verso l’alto (scritta “break” sul grafico).

Un’analisi utile è quella sul Volume che nel ritracciamento risulta con una variazione minima, spesso causata da piccoli investitori, mentre in fase di inversione risulta più elevato solitamente per azione di grandi investitori. Anche un ‘analisi fondamentale aiuta la distinzione di questi momenti, infatti non si rilevano cambiamenti importanti nel ritracciamento ma si registrano nelle inversione dei cambiamenti di grande portata magari stimolati da notizie di mercato.

Nulla ovviamente è certo perché è necessario sempre prestare attenzione ai falsi segnali in quanto anche un rintracciamento che rispetta i criteri sopracitati potrebbe trasformarsi in un’inversione in breve, e la miglior tecnica per proteggersi da tale eventualità è usare degli stop loss da piazzare immediatamente prima delle trend line o delle medie mobili, gli indicatori per determinare i trend di lungo periodo.

Invece, un inversione del trend è in pratica il cambio del trend corrente: quindi un trend rialzista può subire un inversione di trend e passare ad un trend ribassista. Così come un trend ribassista può subire un inversione e diventare un trend rialzista.

Un inversione di trend accade in specifici momenti e fasi del mercato, specialmente in relazione a notizie finanziarie, dati macro economici o notizie politiche importanti che possono influenzare pesantemente l’andamento dei mercati. Più un trend è forte, più è difficile che subisca un inversione di trend. Per un trend debole invece, risulta molto facile cambiare tendenza.

 Per maggiori approfondimenti sull’analisi tecnica, visita la nostra sezione appositamente dedicata.

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