eToro vara un nuovo Portfolio: ecco le caratteristiche del DividendGrowth
Confermando la sua straordinaria attenzione nei confronti delle esigenze della propria clientela di investitori, eToro ha recentemente annunciato il lancio di un nuovo portfolio, il DividendGrowth. Come intuibile dalla stessa denominazione di questo strumento, il nuovo portafoglio contiene i titoli che nel corso degli ultimi 20 anni hanno distribuito i dividendi in misura costante.
Il paniere di titoli che sono presenti all’interno del portfolio comprende alcuni big internazionali come L’Oreal e IBM, Pepsico e AT&T, e costituisce la prima novità di portfolio del 2020 per eToro.
Lo scopo del DividendGrowth Portfolio

Anche se dovrebbe essere già chiaro a questo punto del nostro focus sul nuovo strumento di eToro, è chiaro che il DividendGrowth Portfolio abbia come obiettivo dichiarato quello di garantire ai propri utenti la disponibilità di uno strumento che rende molto più semplice, per gli utenti del broker, prendere posizione su una serie di titoli che si potrebbe non avere il tempo o le capacità necessarie per poter individuare correttamente.
Attraverso un unico impiego in un solo prodotto, dunque, l’investitore di eToro potrà aggiungere 40 titoli azionari che pagano dividendi, impostando una strategia di investimento a lungo termine di grande qualità in termini di diversificazione e di asset allocation.
Il vantaggio di quanto sopra è dunque quello di poter acquisire all’interno del proprio portafoglio di impiego delle azioni che – distribuendo dividendi da decenni – vengono considerate come più solide e più consolidate.
Conviene investire nel DividendGrowth Portfolio?
Naturalmente, quanto sopra appena esplicitato non significa che lo strumento sia necessariamente la migliore soluzione per qualsiasi investitore.
Ricordiamo infatti come lo strumento punti soprattutto a garantire un ritorno costante nel tempo grazie ai flussi di dividendo previsti, ma che l’incremento dei prezzi potrebbe essere meno soddisfacente rispetto – magari – a un portafoglio di titoli più giovani e in forte crescita.
Dunque, il DividendGrowth è adatto soprattutto agli investitori che sono alla ricerca di uno strumento che possa puntare a un modesto aumento dei prezzi delle azioni, con la possibilità di garantirsi un flusso atteso di dividendi.
Ricordiamo infatti, ancora una volta, come tutti i titoli inclusi nel paniere di questo portafoglio abbiano garantito negli ultimi 20 anni dividendi annui costanti.
Le dichiarazioni del top management di eToro

Particolarmente soddisfatto di questa primizia del 2020 è Yoni Assia, CEO e co-fondatore di eToro, che ha commentato in una nota che lo strumento ora in lancio si inserisce all’interno di un approccio che permette agli investitori del broker di poter impiegare i propri capitali nel modo più semplice possibile.
In particolare, la scelta di uno strumento che possa puntare su azioni che pagano costantemente dei dividendi può essere utile, strategicamente, per poter “tamponare” gli effetti negativi della volatilità del mercato. E, considerato che non tutti hanno il tempo e le competenze necessarie per poter individuare correttamente i titoli con buoni dividendi, supportare le proprie scelte di investimento grazie al lavoro compiuto dai gestori di eToro non può che essere un invidiabile valore aggiunto nella propria logica di crescita finanziaria.
- eToro è una piattaforma multi-asset che offre il trading sia in azioni che in criptovalute e in CFD.
- I CFD sono strumenti complessi e presentano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. Il 67% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario sapere come funzionano i CFD e se ci si può permettere di perdere i propri soldi.
- Le performance passate non sono un’indicazione dei risultati futuri.
- Le criptovalute sono strumenti volatili che possono oscillare ampiamente in un arco di tempo molto breve. Per questo motivo non sono idonei per tutti gli investitori. Oltre che tramite i CFD, il trading di criptovalute non è regolamentato e quindi non è supervisionato da alcun quadro normativo dell’UE.
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